L’orecchio umano si suddivide in tre regioni principali :
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La perdita della capacità uditiva, o ipoacusia, è in genere un processo lento che può portare nervosismo, depressione, isolamento e problemi sia nella vita privata che sul lavoro. L’avanzare dell’età provoca una naturale e progressiva perdita dell’udito e non sempre è facile coglierne i sintomi.
L’ipoacusia, o perdita parziale della capacità e della nitidezza con cui udiamo i suoni, è una patologia il più delle volte provocata dal naturale processo di invecchiamento. Così come accade per la vista, che tende a diminuire con l’età, l’udito può seguire lo stesso cammino con il passare degli anni. Esiste tuttavia una fondamentale differenza: siamo in grado di accorgerci quasi subito di un abbassamento della vista, mentre non avviene lo stesso per l’udito. Normalmente sono le persone intorno a noi a notarlo per prime e, se ci vogliono bene, ad insistere affinché facciamo un controllo dell’udito.
I sintomi dell’ipoacusia possono manifestarsi con segnali molto lievi e in modo diverso, da una persona all’altra. Ecco quali sono alcuni dei sintomi più comuni:
Questa perdita uditiva coinvolge l’orecchio esterno e medio. Può essere causata da:
Questa perdita dell’udito riguarda l’orecchio interno che diventa incapace di tradurre in impulsi nervosi le vibrazioni sonore. Anche se considerata più seria, questo tipo di ipoacusia può comunque essere assai migliorata con la scelta dell’apparecchio acustico adatto.
Se la perdita dell’ udito è provocata dalle due concause precedenti, la scelta di un apparecchio acustico adatto ti aiuterà a recuperare un udito soddisfacente.
Il nostro apparato uditivo percepisce il suono in base all’altezza ed alla loudness, rispettivamente come frequenza ed intensità. Il Decibel (dB) è l’unità di misura utilizzata per quantificare la loudness, vale a dire il volume, la percezione uditiva dell’intensità sonora. Una gradevole conversazione, ad esempio ha un’intensità di 60 dB, un tosatore d’erba di 100 dB. La gravità della perdita dell’udito si valuta in base a quanto forte deve essere un suono, per poter essere udibile. I gradi dell’ipoacusia vengono stabiliti, dopo un controllo uditivo accurato, in base all’audiogramma.
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Con il termine acufeni o tinnito intendiamo la percezione di fastidiosi ronzii, fischi, o rumori non presenti realmente nell’esterno, ma avvertiti in un orecchio o in entrambi, oppure localizzati in genere a livello della testa. Questo disturbo, che molto spesso si associa anche a problemi di ipoacusia, può arrivare ad essere forte e invalidante e richiede un esame clinico completo.
L’acufene è un segnale bioelettrico che il nostro cervello riceve dall’orecchio interno a causa di un problema o di una anomalia che si sta verificando. Persino la presenza di un tappo di cerume che ostruisce il canale uditivo può causare l’insorgenza degli acufeni, ma non solo: può trattarsi anche di idrope cocleare, (ovvero del rigonfiamento dei liquidi nella coclea). I maggiori responsabili di questo disturbo, comunque, sono la perdita della capacità uditiva (ipoacusia), ma anche l’inquinamento acustico, l’esposizione prolungata ai livelli di rumore elevati (come negli aeroporti, nelle officine, nelle fabbriche, nelle discoteche), oppure a situazioni di stress molto intenso. L’acufene può anche essere la manifestazione di patologie differenti (per es, la Sindrome di Menière) ed essere talmente forte da divenire persino invalidante, causando insonnia e notevoli problemi di stress, di concentrazione e di relazione.
Oggi, per fortuna, esistono terapie valide volte a riabilitare l’udito e a gestire in modo efficace i fastidi correlati al problema acufenico. Tramite l’esame audiometrico è possibile determinare la frequenza e l’intensità dell’acufene (acufenometria). Successivamente, nei casi in cui all’acufene si accompagna anche una perdita uditiva, sarà possibile applicare un apparecchio acustico o un dispositivo di arricchimento sonoro che, grazie alle nuove tecnologie disponibili, potrà recare notevole sollievo da questo fastidioso disturbo.
Quando l’acufene è correlato all’ipoacusia gli apparecchi acustici digitali di ultima generazione possono essere un valido aiuto. Nei nostri Centri Acustica Marche troverai apparecchi acustici di ultima generazione dotati di controlli specifici per l’acufene che permettono all’Audioprotesista di effettuare quegli interventi necessari al recupero della serenità e della tua qualità di vita.
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Purtroppo nemmeno i neonati sfuggono ai problemi uditivi, provocati dalle cause più varie. In genere, è il pediatra ad eseguire un primo screening neonatale della capacità uditiva del bambino all’interno dello stesso ospedale, ma durante i primi 5 o 6 anni di vita è importante che i genitori siano responsabili ed osservino scrupolosamente i comportamenti del bimbo. Ecco alcune cose a cui bisogna prestare particolare attenzione:
I dati dimostrano che 1 neonato su 1000 presenta alla nascita un’ipoacusia sufficientemente grave da pregiudicare un normale sviluppo del suo linguaggio ed 1 su 4000 è affetto da sordità totale (ipoacusia neurosensoriale bilaterale profonda).
Segue i suoni o i rumori dell’ambiente che lo circonda, muovendo gli occhi e la testa nella loro direzione. Poco dopo inizia a legare insieme le sillabe in un “balbettìo” strutturato come se fosse un discorso.
Inizia a pronunziare parole comprensibili.
In questo periodo, il bambino sviluppa la ricchezza di linguaggio articolandole in forma comprensibile anche per un estraneo.
La fase cognitiva prosegue, il bambino possiede già un linguaggio proprio, articolato, per farsi capire secondo i bisogni. Durante questa fase di sviluppo deve essere riposta massima attenzione nell’individuare eventuali problemi uditivi. Nell’infanzia le difficoltà uditive sono più frequenti di quanto si pensi e causano al bambino difficoltà di socializzazione e di apprendimento.
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La diminuzione della capacità uditiva fa parte del normale processo di invecchiamento. Poiché il danno di tipo neurosensoriale è cumulativo e irreversibile è importante preservare l’udito per il resto della vita. Nella vita quotidiana delle persone che abitano nelle città, il rumore è sempre presente e costituisce uno dei maggiori pericoli per la salute uditiva. Si stima che il 15% dei ragazzi, oggi, presenta una perdita dell’udito uguale o superiore a quella dei propri genitori. Ciò è dovuto al fatto che il rumore ambientale oggi è maggiore di 50 anni fa. Un concerto di musica rock può produrre suoni superiori a 130 decibel; 10 decibel al disopra del livello al quale iniziano ad essere causati danni neurosensoriali permanenti. È quindi necessario avere sempre degli otoprotettori quando si usano armi, attrezzi rumorosi, seghe meccaniche, ecc. Chi lavora in ambienti rumorosi o comunque è vicino a fonti di forti rumori deve acquistare ed usare sempre dei sistemi di protezione dal rumore. I neonati ed i bambini non dovrebbero mai essere esposti in maniera prolungata o ripetitiva ad alti livelli di rumore.
Se vivi in ambienti rumorosi, se ti accorgi di non sentire più bene come una volta… non aspettare oltre! Contatta uno dei nostri Centri per effettuare un controllo gratuito, veloce e assolutamente indolore dell’udito.
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Pochi minuti, veloci e importanti, possono essere sufficienti a salvaguardare la salute del nostro udito. Ma come si svolge un esame audiometrico?
Si esegue utilizzando un audiometro, l’apparecchiatura capace di generare suoni su singole frequenze e ad intensità differenti. Tramite toni continui o impulsi sonori, si individua la soglia minima dell’udito del paziente. Oltre ai toni vengono fatte ascoltare anche parole o frasi per valutare la comprensione del parlato. L’esame si svolge in una cabina silenziosa: dopo esserci accomodati, indossiamo delle comode cuffie che ci permetteranno di ascoltare i suoni. Il nostro compito è quello di segnalare all’Audiometrista ogni volta che riusciamo a percepire un suono. Egli avrà cura di riportare man mano i risultati all’interno di grafico, chiamato appunto audiogramma.
Questo tipo di test si esegue utilizzando specifici amplificatori di suono, al fine di personalizzare e regolare al meglio i parametri dell’apparecchio acustico.
Questo esame permette di valutare la motilità della membrana timpanica e della catena degli ossicini (martello, incudine e staffa). Ci permette anche di scoprire la presenza di fluidi catarrali, sierosi, siero-mucosi o purulenti nell’orecchio medio, provocati da possibili otiti. Inoltre, in caso di perforazione del timpano, consente di valutare la funzionalità della tuba di Eustachio.
Dopo aver indossato delle cuffie, con elettrodi applicati su fronte e lobo dell’orecchio, ci vengono fatti ascoltare suoni con particolari caratteristiche. L’Audioprotesista, grazie a specifiche strumentazioni, registra le risposte elettriche prodotte dai suoni. Le informazioni ottenute sono molto importanti e servono a localizzare con maggior precisione le perdite uditive di tipo neurosensoriale, provocate da patologie del labirinto, oppure del nervo acustico, e per escludere la presenza di un neurinoma del nervo acustico.
Gli apparecchi acustici costituiscono un grande aiuto per la maggior parte delle perdite uditive, sebbene non possano restituire completa normalità al senso dell’udito. In questa sezione ti spieghiamo come funzionano gli apparecchi acustici, riassumendo i modelli e le tecnologie oggi disponibili. Alcuni modelli sono dotati anche di funzioni wireless per discrezioni e comfort ottimali.