Udito e memoria: la perdita dell’udito inficia sulla memoria

udito e memoria

Perché orecchio e cervello sono strettamente correlati?

La memoria è la capacità di conservare e recuperare le informazioni e le esperienze passate, come i nomi delle persone o gli appuntamenti. Sempre più studi evidenziano come udito e memoria siano strettamente correlati e come l’ipoacusia colpisca il rendimento mnemonico.

Udito e memoria: ecco come sono collegati

Per comprendere in che misura udito e cervello sono strettamente correlati, basti pensare che una capacità uditiva ridotta impegna più risorse a livello cerebrale. Da alcuni studi è emerso come gli individui affetti da perdita uditiva presentino un peggioramento delle prestazioni cognitive fino al 43% rispetto ai soggetti normoudenti.
La perdita della capacità uditiva non si limita a indebolire solo le facoltà cognitive, ma spesso genera anche problemi a livello fisico, ma soprattutto al livello psicologico e al livello sociale. Infatti con il progressivo ridursi degli stimoli percepiti dal mondo esterno si assiste a una graduale chiusura da parte degli interessati, soprattutto degli anziani, per le numerose difficoltà di comprensione e l’imbarazzo di essere costretti a chiedere continui chiarimenti.

È importante sapere che a un calo dell’udito corrisponde anche una riduzione delle capacità mnemoniche, quindi è essenziale intervenire già alle prime avvisaglie. Un calo uditivo si può accertare facilmente con un semplice test che, una volta eseguito, fornirà indicazioni utili per cercare di risolvere il problema e riacquistare non solo l’udito, ma anche una buona memoria.

Ipoacusia: problema diffuso ma sottovalutato

L’ipoacusia rimane un problema di salute fortemente sottovalutato, nonostante sia molto diffuso. Prima o poi a un calo dell’udito corrisponde anche una riduzione delle capacità mnemoniche per questo motivo è essenziale intervenire tempestivamente.

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